Virgilio Motori

2022-10-26 12:39:09 By : Ms. Sophie Liang

Milleduecento euro per fare un pieno di benzina al camion, è incredibile, eppure questa è la situazione che stanno vivendo gli autotrasportatori oggi. La rabbia dei lavoratori di questo settore è a livelli altissimi, sono davvero tutti esasperati da una condizione che li sta mettendo in ginocchio.

Fino a pochi mesi fa infatti, come ha spiegato Marco Riccobelli, titolare della ditta di autotrasporti Riccobelli Srl e presidente Fai Conftrasporto Roma e Lazio, per fare il pieno bastavano circa 300 euro. Non è possibile che oggi la cifra sia diventata quattro volte tanto. Uno sfogo quello dell’imprenditore che possiede un’azienda che conta in tutto 23 camion e 23 autotrasportatori. Il caro carburanti ha colpito il comparto e l’uomo è stato costretto a fermare due mezzi (e due dipendenti).

Quello che sta succedendo ai prezzi del carburante lo sappiamo bene, dall’inizio dell’anno ne abbiamo parlato parecchie volte e purtroppo la situazione non pare voler migliorare anzi. Il caro benzina preoccupa i privati, i prezzi per fare rifornimento alle proprie auto sono diventati insostenibili e proibitivi per le famiglie italiane, e lo stesso vale per le imprese.

Gli aumenti alla pompa impediscono i margini di profitto, secondo Riccobelli la crescita dei costi è arrivata al 40% in un solo anno. Purtroppo la crisi è generalizzata, tutti gli imprenditori del settore stanno vivendo un momento di estrema difficoltà ed è per questo che, anche in questo caso (abbiamo appena visto quanto sia complessa anche la situazione del settore auto) serve un urgente intervento da parte del Governo, e sono gli stessi attori del comparto a chiederlo.

E non è tutto, l’intera economia italiana (oltre alla situazione delle famiglie) è messa a dura prova nel 2022 anche a causa del caro bollette, ne abbiamo già parlato. I costi del gas sono andati alle stelle, le tasche dei cittadini si stanno svuotando. Secondo l’imprenditore Marco Riccobelli è necessario togliere le accise, che non hanno più senso (a suo parere) e sono ormai “fuori tempo”. Durante la pandemia il suo settore, come ricorda e lamenta, purtroppo non è stato aiutato da alcun tipo di sostegno o forma di ristoro, e i costi continuano ad aumentare vertiginosamente.

Unatras, la federazione nazionale che riunisce tutte le sigle dell’autotrasporto, parla di un rischio molto alto: il caro benzina potrebbe arrivare a bloccare l’intero Paese. Il 17 febbraio è già stato fissato un incontro con il Governo, con la Viceministro ai Trasporti Teresa Bellanova, in cui si parlerà dei problemi del settore, che dagli autotrasportatori stessi sono stati definiti come un “ciclone spaventoso”.

Purtroppo tra le imprese dei trasporti su gomma si diffonde sempre più un malcontento generale, è davvero difficile per molti andare avanti; la rabbia, la rassegnazione e l’esasperazione arrivano a livelli estremi, il rischio è che tutto possa “sfociare in proteste incontrollate”, come hanno dichiarato le associazioni. Quindi qualcosa deve cambiare.

A proposito di associazioni, Anita (per le Imprese Trasporti Automobilistici) evidenzia come il Governo “non può ignorare questa emergenza, le piccole e medie imprese sono al collasso, i costi per l’approvvigionamento di carburante rappresentano il 30% dei costi totale di gestione”. Unatras sottolinea che oggi praticamente per le imprese “è più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare”.

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