Politiche e tecnologie per l’industria digitale
Automatizzare l’attività di verifica degli spazi e dell’allineamento dei profili in fase di assemblaggio finale dei veicoli: è questo l’obiettivo del sistema di robotica avanzata di Comau rivolto al mondo dell’automotive.
Il problema degli spazi non conformi e dei profili non allineati può portare a rallentamenti della produzione e a costi di rilavorazione più elevati. Per risolvere questo problema, Comau ha sviluppato un sistema di verifica completamente automatizzato di spazi e profili che utilizza la robotica avanzata e un sistema di visione intelligente per misurare i potenziali difetti su più parti e parti dissimili mentre un veicolo si muove lungo il nastro trasportatore dell’assemblaggio finale.
Finora, la verifica degli spazi e dell’allineamento dei profili in fase di assemblaggio finale veniva eseguita tramite un controllo manuale da parte degli operatori all’interno di una cella di controllo stazionaria. Comau era intenzionata ad efficientare questi processi, proponendo una soluzione di automazione alternativa.
Nello sviluppare questo progetto, gli ingegneri di Comau si sono trovati davanti a una duplice sfida: in primo luogo, la difficoltà era legata alla grande varietà di parti, colori e materiali che sarebbero stati ispezionati e misurati.
Inoltre, vi era il bisogno di garantire prestazioni coerenti con un sistema robusto ma flessibile che potesse distinguere accuratamente le tolleranze di misurazione per il cofano, gli sportelli, il portellone posteriore e altro ancora, su una carrozzeria di veicolo in lento movimento. Infine, la proposta doveva soddisfare l’obiettivo di ritorno dell’investimento di 12 mesi.
Comau ha sviluppato un’innovativa struttura di ispezione che automatizza completamente un processo tradizionalmente manuale. Abbinando il suo robot collaborativo Racer-5 Cobot a velocità industriale con un potente software di controllo e un sistema di visione integrato Edixia, è possibile identificare e misurare dinamicamente i punti di allineamento lungo l’intera carrozzeria, raccogliere i dati corrispondenti e monitorare la qualità.
L’uso del robot collaborativo ad alte prestazioni di Comau permette agli operatori anche di intervenire in sicurezza senza bisogno di barriere protettive, riducendo ulteriormente i tempi di ciclo e ottimizzando il processo di rilavorazione delle non conformità.
In più, fornisce dati qualitativi predittivi sulle tendenze di produzione che possono aiutare le case automobilistiche a evitare colli di bottiglia, e conseguenti perdite di produttività, sulla linea di assemblaggio finale.
Comau ha svelato la soluzione innovativa nel corso della challenge del 2021 Stellantis Factory Booster Day. Grazie alla capacità di controllare più di 50 punti diversi su un veicolo in movimento e un tasso di produttività di più di 60 attività all’ora, il sistema di verifica automatizza e migliora un processo tradizionalmente manuale.
Inoltre, offre un livello di precisione che solo un robot industriale può offrire, con una ripetibilità di posizionamento sul punto di misurazione di pochi decimi di millimetro rispetto a oltre 1 mm con un operatore.
La soluzione di ispezione degli spazi e e dei profili di Comau fornisce dunque un modo potente e conveniente per garantire la qualità e la conformità in maniera coerente e altamente accurata. Il successo del progetto è servito anche come piattaforma di lancio per adattare il sistema al fine di soddisfare molteplici applicazioni di scocca Body in White per le quali l’apertura e la qualità della profilo sono importanti, come il cofano, gli sportelli, il portellone o i parafanghi quando sono montati sulla scocca nella linea di sospensione.
Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.
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